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’azienda vitivinicola I Vini di Emilio Bulfon ha sede in Friuli Venezia Giulia a Valeriano di Pinzano al Tagliamento (PN) nell’area pedemontana del Friuli Occidentale, nei pressi del fiume Tagliamento, tra Spilimbergo (PN) e San Daniele del Friuli (UD).
Emilio Bulfon è noto per aver valorizzato alcuni antichi vitigni autoctoni in via di estinzione, riscoperti in loco negli anni Settanta del ‘900 dopo un secolo di abbandono a causa dell’emigrazione della popolazione locale. Grazie al suo lavoro e di Noemi, Lorenzo ed Alberta e con il supporto dell’Istituto di Enologia di Conegliano Veneto, della Provincia di Pordenone e di ERSA, sono state così messe in salvo le viti di Ucelut, Sciaglin, Piculit-Neri e Forgiarin.
Varietà che grazie alla perseveranza dell’azienda hanno ottenuto il riconoscimento con un decreto ministeriale nel 1991 all’idoneità alla coltura, all’iscrizione nel Catalogo nazionale delle varietà di viti e alla vinificazione dei rispettivi vini con marchio IGP. Un impegno che ha portato anche alla pubblicazione di un libro, edito dalla Provincia di Pordenone ormai nel lontano 1987, in cui è documentata la ricerca scientifica condotta attraverso le schede ampelografiche dei singoli vitigni.
La ricerca è continuata negli anni con l’individuazione di altre cultivar un tempo presenti anche in altre località del Friuli Venezia Giulia ed ormai cadute in oblio: è il caso della uve di Cjanorie, Cividin, Cordenossa, coltivate in passato a Gemona del Friuli, Navarons di Meduno, Castions di Zoppola per cui l’azienda si è battuta per ottenere l’IGP. Per quest’opera Emilio Bulfon è stato insignito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per aver salvaguardato un patrimonio genetico come “Benemerito della vitivinicoltura italiana per aver recato un determinante contributo allo sviluppo della viticoltura e alla valorizzazione dell’enologia italiana” (Verona, 8 aprile 2010).
L’azienda dispone di dodici ettari di vigneti coltivati esclusivamente con queste varietà autoctone friulane nei territori comunali di Pinzano al Tagliamento (PN) e Castelnovo del Friuli (PN), da cui trae l’uva per vinificare, produrre e imbottigliare in proprio 60.000-70.000 bottiglie di vino bianco, rosso, spumante e da dessert, con la denominazione IGP e DOC e che compare in etichetta (disegnata dallo stesso Emilio Bulfon) con i nome delle varietà d’uva Ucelut, Piculit-Neri, Forgiarin, Sciaglin, Cividin, Cjanorie, Cordenossa, Refosco dal Peduncolo Rosso, Moscato Giallo e Moscato Rosa. E dalle vinacce di uve Ucelut e Piculit-Neri, conferite dall’azienda alla più antica distilleria del Friuli con sede a Castions di Zoppola, ottiene anche la grappa da monovitigno Ucelut e Piculit-Neri.
Nonostante la dimensione di piccola impresa, l’azienda vitivinicola Bulfon è riuscita nel corso degli anni, attraverso la presenza nelle fiere Vinitaly a Verona e Prowein a Düsseldorf ed in altre, ad esportare all’estero il 60% della sua produzione annuale di vino (in USA, Giappone, Germania, Danimarca, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna). Il resto della vendita avviene direttamente in cantina, attraverso clienti affezionati, emigranti friulani di seconda e terza generazione in visita ai paesi natii e appassionati enoturisti, attratti tramite il sito aziendale e i social.
Una delle storiche missioni dell’azienda è da sempre l’accoglienza in cantina, per una visita guidata e la degustazione dei vini autoctoni; una propensione spontanea formalizzatasi nel 2006 anche come fattoria didattica, accreditata dalla Regione Friuli Venezia Giulia (ERSA).
Da sempre la famiglia Bulfon, e quindi l’azienda, ha promosso la valorizzazione del territorio, non solo con il lavoro di riscoperta, conservazione e coltura di questi antichi vitigni, ma anche dedicandosi ad attività enoturistiche, come la visita guidata nei vigneti, che offre a chi arriva una panoramica del territorio locale dal ricco patrimonio paesaggistico, storico ed artistico ed offrendo ospitalità in alloggio agrituristico e affittacamere.
La particolare sensibilità per il paesaggio e la cura delle vigne sono sfociate nella scelta di aderire al sistema di certificazione di lotta integrata volontaria (S.Q.N.P.I. - Sistema nazionale di produzione di difesa integrata), che prevede pratiche agronomiche volte al rispetto per la biodiversità e la sostenibilità ambientale (mantenimento dell’erba nei terreni vitati, no diserbo, riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci, potatura manuale condotta in maniera specifica per allungare la vita delle vigne (metodo Simonit & Sirch), raccolta delle uve separata per ogni singola varietà accuratamente manuale, vinificazione e l’affinamento dei vini ottenuti, grazie ad una cantina attrezzata tecnologicamente. Nell’ottica del rispetto dell’ambiente si è anche deciso di utilizzare gli scarti vegetali delle viti (sarmenti di potatura, raspi e vinaccia) ritornano in vigna come materiale organico secondo un sistema ecologico ed economico circolare; così come l’energia usata in azienda proviene da fonte rinnovabile ed alimenta all’ingresso della cantina anche una colonnina per caricare le biciclette elettriche antistante la strada regionale percorsa da innumerevoli cicloturisti.
Considerato che il vigneto con maggiore superficie di proprietà dell’azienda, circa tre ettari terrazzati, esposti a sud ovest, in uno straordinario paesaggio ricco di biodiversità, lambito dal bosco e circondato da olivi e cipressi, in cui vivono uccelli, caprioli, cinghiali e un tasso, sito a Pinzano in località La Santissima, è compreso in un’importante area protetta, la ZSC (Zona di Speciale Conservazione) del Greto del Tagliamento, uno dei 56 siti d’importanza comunitaria regionali, che incide per quanto riguarda il territorio comunale per ben il 28,1 % della sua circoscrizione e in cui si trovano habitat e specie animali e vegetali da tutelare e salvaguardare (Natura 2000), la scelta non poteva che essere obbligata. Un dovere civico, sociale e morale. Ormai per tutti.